La capacità della persona fisica

La capacità giuridica

È la capacità di essere titolare di diritti e doveri giuridici.

Quando si acquista?

Con la nascita del soggetto, cioè con il distacco del feto dal grembo materno.

Chi non è ancora nato, ma è stato concepito, può acquistare la capacità di succedere mortis causa, per legge o per testamento

Esempio:
Tizio è nato dopo la morte di suo padre. Può ereditarne il patrimonio?
Sì, perché era già stato concepito al momento della morte del padre.

Chi non è nato e non è stato concepito ha la capacità di ricevere per donazione

Esempio:
Elvira dona una casa al figlio di Sempronia non ancora concepito.
La donazione è valida a favore del figlio di Sempronia se effettivamente Sempronia partorirà un figlio.

Quando si perde la capacità giuridica?

Al momento della morte.

Commorienza

Tizio e Caio muoiono in un incidente stradale e non è possibile stabilire chi dei due sia morto per primo. In tale ipotesi Tizio e Caio si considerano morti nello stesso istante.

La capacità di agire

È la capacità del soggetto di modificare la propria situazione giuridica. Si acquista al compimento del diciottesimo anno di età (maggiore età).

Posso disporre del mio corpo?

Certamente posso tagliarmi i capelli, ma non un braccio.
Insomma, non devo causare una diminuzione permanente della mia integrità fisica.

Inoltre, gli atti di disposizione del mio corpo non devono essere contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume.

Un atto è contrario alla legge quando viola le norme imperative.
È contrario all’ordine pubblico quando mette a rischio la convivenza sociale.
È contrario al buon costume quando viola le norme morali.

Istituti di protezione degli incapaci

A protezione di alcuni soggetti, completamente o parzialmente privi di autonomia, il codice civile prevede alcuni istituti.

La potestà dei genitori e la tutela dei minori

I minori possono compiere da soli soltanto gli atti strettamente necessari della vita quotidiana.
Esempio:
Il minore Tizio può acquistare una bibita analcolica al bar.

Tutti gli altri atti compiuti da un minore sono di regola annullabili.
Agli atti di ordinaria amministrazione provvedono i genitori.
Esempio:
I genitori di Tizio iscrivono Tizio alla scuola calcio.

Per gli atti di straordinaria amministrazione i genitori devono essere autorizzati dal giudice tutelare.
I genitori di Tizio possono vendere l’appartamento di Tizio soltanto con l’autorizzazione del giudice tutelare.
Gli atti di straordinaria amministrazione compiuti dai genitori del minore senza l’autorizzazione del giudice tutelare sono annullabili.

L’interdizione giudiziale e la tutela dell’interdetto

Tizio è maggiorenne. Tuttavia, a causa di una abituale infermità mentale, non è in grado di provvedere ai propri interessi.
In questo caso, il tribunale può pronunciare l’interdizione e nominare un tutore, su richiesta:
-dello stesso Tizio;
-del coniuge;
-della persona stabilmente convivente;
-dei parenti entro il quarto grado;
-degli affini entro il secondo grado.
La richiesta può essere altresì fatta dal tutore, dal curatore o dal pubblico ministero.

Il tutore viene altresì nominato:
-se il minore è orfano di entrambi i genitori;
-in tutte le altre ipotesi in cui la potestà genitoriale non può essere esercitata.
L’interdetto sostanzialmente si trova nella stessa condizione giuridica del minore. La principale differenza sta nel fatto che le attività spettanti al minore non vengono compiute dai genitori, ma da un tutore, la cui nomina viene disposta nella stessa sentenza che pronuncia l’interdizione.

L’inabilitazione e la tutela dell’inabilitato

Se lo stato di infermità mentale non è così grave da dare luogo all’interdizione, il soggetto maggiore di età può essere inabilitato.
L’inabilitazione ha inoltre luogo:
-nei confronti di colui che, per prodigalità o per abuso di bevande alcoliche o di stupefacenti, espone se stesso o la propria famiglia a gravi pregiudizi economici;
-nei confronti del sordo e del cieco dalla nascita o dalla prima infanzia che non ha ricevuto un’educazione sufficiente.
Se tuttavia Tizio, cieco o sordo dalla nascita, è del tutto incapace di provvedere ai propri interessi, ricorrono i presupposti più gravi per l’interdizione.
Il tribunale può pronunciare l’inabilitazione su istanza degli stessi soggetti che possono promuovere l’interdizione.

Regola:
-l’inabilitato può compiere da solo gli atti di ordinaria amministrazione, mentre può compiere gli atti di straordinaria amministrazione soltanto con l’assistenza di un curatore, la cui nomina viene disposta nella stessa sentenza che pronuncia l’inabilitazione.
La disciplina prevista per l’inabilitato si applica anche al minore emancipato, cioè al minorenne che abbia compiuto i 16 anni di età e che sia stato ammesso a contrarre il matrimonio.

Differenza tra tutela e curatela:
-il tutore si sostituisce all’interdetto (o al minore) nel compimento di tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione;
-il curatore assiste l’inabilitato (o il minore emancipato) nel compimento degli atti eccedenti l’ordinaria amministrazione.

L’interdizione legale

È prevista come pena accessoria di una condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a 5 anni. È applicabile all’interdetto legale la disciplina prevista per l’interdetto giudiziale soltanto con riferimento alla disponibilità e all’amministrazione dei suoi beni.

L’amministrazione di sostegno

Tizio è in condizioni di particolare difficoltà. La sua capacità di autonomia è notevolmente ridotta.
In questo caso il giudice tutelare può nominare un amministratore di sostegno che provveda alla cura degli interessi di Tizio su istanza:
-dello stesso Tizio;
-del coniuge;
-della persona stabilmente convivente;
-dei parenti fino al quarto grado;
-degli affini entro il secondo grado;
L’istanza può essere anche proposta dal tutore, dal curatore, dal pubblico ministero o dai responsabili dei servizi sanitari o sociali.

L’incapacità naturale

Tizio, legalmente capace, si trova, in un determinato momento, in uno stato di incapacità di intendere e di volere.
In tal caso gli atti compiuti dall’incapace possono essere annullati su istanza della persona medesima o dei suoi eredi o aventi causa.
In particolare:
-per l’annullamento degli atti unilaterali occorre la concorrenza dell’incapacità e del grave pregiudizio derivante all’incapace dal compimento dell’atto;
-per l’annullamento dei contratti deve concorrere con i due requisiti predetti anche la malafede dell’altro contraente.

La legittimazione

È l’idoneità di un soggetto a disporre di un determinato diritto.
Esempio:
Tizio può agire in nome e per conto di Caio in quanto munito del potere di rappresentanza.

la capacità delle persone fisiche